IL CERVO PORCINO (Axis porcinus) in passato aveva un suo areale che estendeva dal Pakistan fino all’Asia sud-orientale continentale, attraversando tutta l‘India settentrionale. Attualmente però è presente solo in piccole zone isolate e si ritiene estinto nell’est del Myanmar, in Thailandia (dove è stato reintrodotto) e quasi certamente in Vietnam e Laos. Recentemente sono state scoperte piccole popolazioni in Bangladesh e nel nord del Myanmar. Vive nelle zone umide e nelle praterie delle pianure alluvionali evitando le foreste più dense. E’ stato avvistato a quote di 1.500 metri sul livello del mare.
Questo cervide ha una costituzione tozza con zampe relativamente corte e grosse orecchie arrotondate. Il mantello in inverno è fitto e di colore scuro, mentre, nelle stagioni calde assume un colore marrone rossastro, con tonalità diverse da un individuo all’altro, e possono anche apparire delle pomellature sui dorsi. Presenta una coda piuttosto corta di colore marrone, tranne nella parte inferiore e sulla punta che sono bianche. In caso di pericolo, come molti cervidi, tiene la coda sollevata emettendo una sorta di fiscio per indicare agli altri individui la presenza di una minaccia.
I predatori del cervo porcino sono le tigri del Bengala, leopardi, cuon e, talvolta, pitoni birmani.
EAZA Ex-situ Programme:
programmi europei EEP di allevamento e di conservazione di specie minacciate. Hanno lo scopo di incoraggiare, di monitorare e di dare informazioni per favorire l’allevamento di una specie minacciata, conservando le sue caratteristiche naturali, avendo come obiettivo una reintroduzione in natura o un rafforzamento della popolazione selvatica con l’aggiunta di esemplari allevati nei giardini zoologici.
Il cervo porcino deve il suo nome per il modo in cui si muove attraverso la vegetazione, simile a quello di un maiale.
Infatti invece di superare gli ostacoli con dei balzi, come fanno la maggior parte dei cervi, solitamente lui abbassa la testa per passarvici sotto.
Mappa geografica
